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Archive for the ‘Mostre d’arte’ Category

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Associazione Sofonisba Anguissola – Galleria delle donne

via Fabro n.5  10122 Torino

venerdì 1 aprile ore 21 

 

 

 

Installazione di Lidia Pezzuto con presentazione di Marisa Porello

Paesaggi artigianali, giochi di recupero, ruggine che si deposita sulle definizioni: l’incerta meccanica dell’anima. Il divertimento senza fine delle scoperte, il gioco e la rivelazione: frugare alla ricerca di una vita nuova nei materiali nati per altra vita ed andati perduti. L’ironia insita negli oggetti che diventano qualcosa d’altro: le contraddizioni dei bottoni. Lidia Pezzuto usa un oggetto per descriverne un altro: crea la metafora dell’oggetto, per scoprire, alla fine, di essere andata oltre, di essere entrata nell’incerta meccanica dell’anima.  

 

Unione abbastanza civile - Lidia Pezzuto

 

 

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La mostra di MARTHA ROSLER alla GAM di Torino, la prima in Italia dedicata al suo lavoro, è bellissima, toccante, impressionante. Sono esposte le sue opere più importanti dal 1965, a partire dai primi fotomontaggi della metà degli anni Sessanta fino ai giorni nostri.

Le opere sono tutte emozionanti, compresa l’installazione ideata proprio per questo evento di Torino, ma i fotomontaggi che più mi hanno colpita sono quelli dedicati alla serie “Bringing the war at home”. La prima serie è degli anni che vanno dal 1967 al 1972 ed è dedicata al Vietnam. All’interno di immagini tratte da riviste americane sulla casa (tipo Casabella o Domus) Martha Rosler ha inserito fotografie della guerra in Indocina, ottenendo un risultato scioccante. Alle finestre di salotti perfettamente in ordine si vedono grigie macerie e città distrutte da bombardamenti; bambini bianchi giocano felici sotto un tavolo sulla moquette e in mezzo a loro vi sono bambini asiatici laceri e feriti; schermi televisivi in lindi tinelli traboccano immagini di morte e distruzione. La morte, la guerra, la distruzione entrano nelle cucine, nei salotti, nelle camere da letto delle case d’America e sprigionano una violenza terribile amplificata mille volte dal contrasto delle situazioni. La guerra è entrata in casa davvero, qui, in America, è davvero in mezzo a noi, non in un posto lontano diecimila miglia.

La seconda serie di fotomontaggi riguarda le guerre seguite all’attacco dell’undici settembre. Ora i nostri salotti sono frequentati da soldati americani mutilati, da uomini e donne torturati nelle prigioni in Iraq, ed è sconvolgente il fotomontaggio dove la donna soldato tiene al guinzaglio un prigioniero iracheno, ma il prigioniero non si vede, perché è nascosto dietro un mobile della cucina.

Una mostra che contiene tanto altro materiale, da vedere assolutamente.

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